I dati internazionali, confermati anche dal Monzino di Milano, registrano una mortalità triplicata per infarto miocardico acuto in questo periodo e una riduzione del 40% delle angioplastiche coronariche, la procedura mininvasiva salvavita. Tutto ciò perchè i pazienti, per paura del contagio, cercano di non andare in ospedale e se la tendenza venisse confermata, la mortalità per infarto supererà di gran lunga quella dovuta alla pandemia.
Dall’inizio della pandemia Covid 19, i pazienti cardiopatici arrivano in condizioni sempre più gravi, con complicanze aritmiche o funzionali che rendono meno efficaci le terapia oramai consolidate da tempo.
La rapidità nel soccorso dal momento dell’insorgere del dolore all’angioplastica, il famoso “door to balloon”, è fondamentale per salvare la vita a questi pazienti.
Ricordo che prima si arriva e più si salva tessuto miocardico, il massimo è arrivare entro le 4-6 ore dall’insorgenza dei sintomi.