Prevenire l’infarto, ecco i tre sintomi a cui fare attenzione
Il cuore è uno degli organi più importanti del nostro corpo ma anche tra i più soggetti a malattie se non si segue una vita sana e regolare. Brutte abitudini come il fumo o l’assenza totale di attività fisica possono mettere a serio rischio la salute di questo muscolo e portare a patologie gravi come infarto o ictus. Fortunatamente il cuore è in grado di avvisarci quando c’è qualcosa che non va. Gli esperti dell’Humanitas hanno infatti individuato alcuni campanelli d’allarme a cui fare attenzione per chi teme di avere problemi a cuore. Se si presentano si deve immeditamente rivolgersi a un cardiologo.
Cuore, prevenire infarto: 3 sintomi da non sottovalutare
E’ importante per avere una diagnosi corretta che il paziente stesso sia in grado di raccontare con precisione sintomi e condizioni che si sono manifestati allo specialista. I tre sintomi di problemi al cuore sono:
- Dolore al petto: un dolore toracico di tipo oppressivo (oppressione toracica), gravativo, trafittivo o urente, che può localizzarsi al petto, alle spalle o al dorso, che può irradiarsi al collo e ai denti, che dura per qualche minuto e che in genere si associa allo sforzo e a sudorazione intensa
- Palpitazioni (battiti mancanti, irregolari o veloci). In generale, sporadiche palpitazioni non sono motivo di preoccupazione e possono essere un riflesso naturale del cuore. Tuttavia, se prolungate, non riconducibili ad eventi scatenanti o se associate ad importanti capogiri o addirittura a perdite di coscienza potrebbero essere indizio di una aritmia significativa.
- Anomalie respiratorie, riferite come difficoltà respiratoria e affaticamento improvvisi, di nuova insorgenza, durante un’attività consueta che prima veniva ben tollerata
Cuore, esami diagnostici
Per la diagnosi al cuore il medico potrà prescrivere, tra i vari esami, un ECG dinamico secondo Holter delle 24 ore, ovvero la registrazione dell’elettrocardiogramma nell’arco di una giornata intera, durante la quale si è chiamati a segnare su una sorta di diario le attività svolte (lavoro, riposo, forti emozioni, eccetera) ed eventuali sintomi, un test da sforzo che potrebbe rilevare comparsa di sofferenza cardiaca durante attività fisica e un ecocardiogramma, esame a ultrasuoni che consente di valutare le dimensioni cardiache, l’efficienza della funzione contrattile e l’aspetto delle strutture valvolari.
Se si sospetta la presenza di una malattia cardiaca è possibile che vengano richiesti ulteriori esami più approfonditi di secondo livello come la TAC coronarica o la coronarografia che prevede un breve ricovero ospedaliero.