La liquirizia presenta tra i suoi innumerevoli effetti quello di aumentare la pressione arteriosa.
Ottima quindi per chi soffre di pressione bassa è, invece, da moderare negli ipertesi.
Il succo estratto dalle sue radici, di sapore agrodolce e di colore nero, è costituito per il 5-10% da glucidi e dal 3 al 5% da un saponoside, la glicirizzina, principio attivo che Liquirizia favorisce la ritenzione del sodio, il cui contenuto cambia a seconda delle provenienza, varietà e condizioni di crescita della pianta.
Ricca anche di flavonoidi liberi e glicosilati (liquiritina e isoliquiritina), sali minerali (magnesio, potassio e fosforo) e vitamine, la liquirizia ha proprietà positive come quella antispasmodica, antiossidante e epatotossica.
L’effetto ipertensivo della liquirizia è dovuto alla glicirizzina in essa contenuta che, come sale dell´acido glicirrizinico, inibisce un enzima (l’11-beta idrossisteroido-deidrogenasi) adibito alla “frammentazione” degli ormoni cortisolo e aldosterone, allungandone quindi la vita e l’attività.
Che cosa fanno questi due ormoni? Il cortisolo e l’aldosterone aumentano la ritenzione di sodio e la perdita di potassio da parte dell’organismo a livello dei reni, aumentando di conseguenza la pressione.
L’effetto era noto da qualche tempo (si parla di effetto mineralcorticoide) ma solo ora si è potuto costatare come siano sufficienti 50gr di liquirizia al giorno per un periodo compreso fra 2 e 4 settimane per determinare un aumento significativo del rischio per chi soffre d’ipertensione.
Quanta mangiarne?
In commercio la radice di liquirizia può essere trovata in bastoncini da masticare, a pezzi per decotti e tisane, ridotta in polvere e in succo.
Considerando che circa 10gr di radici di liquirizia, corrispondono indicativamente a 1gr di glicirrizina, si stima che il limite di assunzione debba essere pari a mezzo grammo al giorno di glicirrizina.
Mangiare i tradizionali bastoncini, i tronchetti di succo di liquirizia o le caramelle fa superare il limite consentito e non dovrebbe essere assunta neppure ogni giorno. Fate attenzione, quindi, a questi alimenti che di solito sono mangiati senza dare troppo peso alla quantità!
Se la liquirizia è utilizzata sottoforma di droga essiccata e sminuzzata la quantità da assumere è quella di due volte al giorno di 150 ml d’infuso preparato lasciando macerare per 15 minuti, a fuoco spento, 1.5-2gr di droga in 150 ml di acqua portata a ebollizione.
La liquirizia: quando è sconsigliata
Essendo un potente dolcificante (i principi attivi sono caratterizzati dal sapore dolce da 50 a 100 volte maggiore di quello dello zucchero di canna), la liquirizia è sconsigliata per le persone diabetiche ma anche per chi soffre di pressione alta, di glaucoma, di cardiopatie, di edemi o in chi assuma digitalici.
E’ sconsigliata inoltre ai pazienti che soffrono di insufficienza renale cronica, che assumono cortisonici (amplifica l’effetto), lassativi (aumenta la perdita di potassio), farmaci antiaritmici, ACE inibitori e diuretici per la pressione di cui può ridurne l’effetto.
La stessa attenzione va posta nelle donne che utilizzano la pillola anticoncezionale. L’ipopotassiemia e l’ipertensione sembrano, infatti, essere potenziati da questo tipo di farmaco se utilizzato in concomitanza con la liquirizia.
La liquirizia nelle donne in gravidanza può essere assunta a bassi dosaggi, non quindi allo scopo di alzare la pressione.