Si è appena concluso il Congresso annuale della European Society of Cardiology (ESC). È stata per la prima volta in assoluto che un congresso ESC si è tenuto in modalità virtuale, con un record di iscrizioni, come conseguenza della pandemia da COVID-19.
In concomitanza con il Congresso, sono state pubblicate le nuove Linee Guida per la gestione dell’infarto miocardico acuto senza sopraslivellamento persistente del tratto ST (NSTEMI)1, una condizione, la cui rilevazione rispetto ai casi totali di infarto del miocardio è passata, dal 1995 al 2015, da un terzo a più della metà, principalmente a causa dell’affinamento della capacità diagnostica, mentre la mortalità a 6 mesi si è ridotta dal 17,2% al 6,3%.
Come è noto quando si parla di infarto miocardico si fa riferimento alla necrosi delle cellule miocardiche o più raramente all’ischemia inducibile (angina pectoris instabile).
La maggiore novità in queste linee guida riguarda quei pazienti con sospetta sindrome coronarica ed ECG e livelli di troponina normali, nei quali è fortemente consigliato un test di imaging o uno stress test poco invasivo o meglio un’angioTC, prima di decidere per un approccio più invasivo.
La stessa angioTC è raccomandata come alternativa alla coronarografia in caso di bassa probabilità di sindrome coronarica acuta con ECG e troponina nella norma.