FIBRILLAZIONE ATRIALE E ICTUS
In Italia la Fibrillazione Atriale è una delle principali problematiche cardiache: una/due persone su 100 hanno questa condizione e sopra gli 80 anni ben una persona su 10.
La Fibrillazione Atriale è un’aritmia del cuore che genera ristagni di sangue all’interno degli atri: questi ristagni possono causare la formazione di coaguli di sangue che, immettendosi nella circolazione sanguigna, possono arrivare al cervello e provocare un ICTUS ischemico (ovvero l’ICTUS dovuto all’ostruzione delle arterie che portano sangue al cervello).
Quindi la complicanza principale della Fibrillazione Atriale è proprio il rischio ICTUS: si stima che un terzo dei casi di ICTUS in Italia sia dovuto alla Fibrillazione Atriale non diagnosticata. L’ICTUS è la prima causa di disabilità al mondo e ha quindi un impatto sociale enorme.
La buona notizia è che la Fibrillazione Atriale può essere individuata precocemente e curata: lo screening della Fibrillazione Atriale è una buona prassi di prevenzione ICTUS che dovrebbe essere messa in atto soprattutto nei soggetti a rischio (chi soffre di ipertensione, diabete, apnee notturne, obesità, ecc…) e in tutti coloro che superano i 65 anni di età.
In Italia ogni anno ci sono 200mila casi di ICTUS: individuare precocemente e curare la fibrillazione atriale significa prevenire 2 ICTUS su 3 e tutte le conseguenze di questa patologia che, se non porta alla morte, ha spesso esiti critici, come paralisi, difficoltà di parola, perdita di memoria, ecc…
Fare uno screening della Fibrillazione Atriale è semplice e alla portata di tutti: occorre solo dotarsi di un misuratore di pressione validato anche per la rilevazione della Fibrillazione Atriale o recarsi in una farmacia che esegue questa tipologia di misurazione.
Una volta individuata una possibile Fibrillazione Atriale è opportuno recarsi dal proprio medico, che procederà con ulteriori esami come elettrocardiogramma e Holter ECG 24 ore, per arrivare a una diagnosi certa e pianificare una terapia.
Generalmente si può ridurre il rischio di formazione dei coaguli tramite una terapia farmacologica anticoagulante, seguita, se necessario, da una cardioversione farmacologica o elettrica.
La terapia, il monitoraggio e l’assunzione di uno stile di vita sano sono efficaci nel ridurre il rischio ICTUS.
La gestione della Fibrillazione Atriale intende ridurre i sintomi e il rischio di gravi complicanze ad essa associate, come appunto l’ictus. Oltre agli antiaritmici, utili nel controllo della del ritmo cardiaco, sono attualmente disponibili due tipologie di farmaci anticoagulanti, in grado di ridurre il rischio di ictus cerebrale di oltre il 70%: i farmaci di vecchia generazione, che richiedono un attento monitoraggio dell’azione anticoagulante attraverso regolari esami del sangue, e, da qualche anno, la nuova generazione degli anticoagulanti orali (NAO/DOAC), che hanno ampliato le possibilità terapeutiche mirate a ridurre le complicanze legate a questa importante aritmia.