STEROIDI ANABOLIZZANTI, QUALI SONO I RISCHI PER IL CUORE?

Gli steroidi anabolizzanti androgeni (AAS) sono derivati sintetici del testosterone originariamente sviluppati per scopi clinici, ma spesso assunti come droghe d’abuso.

Ad oggi, sono stati progettati e sintetizzati quasi 100 diversi composti di AAS che variano in base al destino metabolico e agli effetti fisiologici

Usati per la loro capacità di migliorare la massa muscolare e le prestazioni, gli effetti collaterali indesiderati dell’uso di AAS includono cambiamenti nei comportamenti riproduttivi e sessuali oltre che incidere fortemente sulla funzione cardiaca.

L’abuso di steroidi anabolizzanti negli atleti è stato associato a una vasta gamma di condizioni avverse, tra cui ipogonadismo, atrofia testicolare, compromissione della spermatogenesi, ginecomastia, disturbi psichiatrici e oltre a tali gravi effetti avversi l’abuso di steroidi incide fortemente sul sistema cardiovascolare potendo generare vasospasmo delle coronarie, aumentando i rischi di tromboembolie e morte cardiaca improvvisa (SCD)

L’uso prolungato di steroidi anabolizzanti può avere effetti permanenti sul cuore, come si evince dallo studio di coorte su 140 sollevatori di pesi pubblicato sull’American Heart Association journal Circulation

Si stima che da 2,9 a 4,0 milioni di americani abbiano usato dosi sovrafisiologiche di steroidi anabolizzanti androgeni illeciti (AAS), tra cui il testosterone e i suoi derivati al fine di aumentare la massa muscolare per migliorare la prestazione atletica e/o l’aspetto personale.

Circa 1 milione di questi individui, quasi tutti maschi, hanno sviluppato la dipendenza da AAS, portando ad esposizione cronica di AAS.

I RISCHI SUL CUORE

Già precedenti studi hanno suggerito un’associazione tra l’uso dell’AAS e le malattie cardiovascolari, con un legame fisiopatologico proposto per la prima volta da casi clinici precoci di morte cardiaca improvvisa o ictus ischemico tra i giovani uomini che usano gli AAS . Successivamente, studi preclinici hanno dimostrato che l’assunzione di AAS in dosi soprafisiologiche provoca dislipidemia; stimola l’ipertrofia dei cardiomiociti ; compromette la funzione arteriosa coronarica ; riduce la sensibilità del beta-adrenorecettore cardiaco ; potenzia lo stress cardiaco ossidativo  e induce l’apoptosi dei miociti . Più recentemente, le indagini che utilizzano l’imaging cardiaco non invasivo negli umani hanno dimostrato prove preliminari di cardiotossicità da assunzione di AAS nelle forme di disfunzione miocardica, fibrosi miocardica e aumento della calcificazione delle arterie coronarie .

Nello studio dell’American Heart Association journal Circulation , gli utilizzatori di steroidi anabolizzanti androgeni hanno mostrato un indice di massa più elevato del ventricolo sinistro (LV), pareti del ventricolo sinistro più spesse e una geometria dello stesso più concentrica rispetto agli atleti che non facevano uso di AAS. Gli utilizzatori di AAS hanno dimostrato una stretta relazione tra l’aumento di massa del LV e la diminuzione della frazione di eiezione (LVEF) del ventricolo sx: per ogni 10 gr di aumento di massa del LV -1.6% di LVEF  inoltre gli utilizzatori di AAS hanno mostrato un volume delle placche coronariche significativamente più alto rispetto ai non utilizzatori di AAS.

Per quanto concerne la morte improvvisa  la causa della morte improvvisa del giovane maschio culturista è stata l’infarto miocardico con grave aterosclerosi coronarica e trombosi occlusiva acuta a carico del tronco principale sinistro e LAD (malattia del vaso singolo) secondaria al consumo di AAS.

Di fronte a una morte improvvisa in un giovane atleta, deve essere prestata attenzione al fenotipo fisico come l’ipertrofia muscolare, le strie del muscolo pettorale o bicipite, la ginecomastia, l’atrofia testicolare e l’acne che possono suggerire l’abuso di AAS e la necessità di eseguire un esame dettagliato del cuore .

L’analisi chimico-tossicologica è la chiave per stabilire la relazione tra morte cardiaca improvvisa e abuso di AAS poiché tali sostanze sono spesso consumati in concomitanza con l’ormone della crescita (GH), l’eritropoietina e altri agenti. Questo è importante perché il GH può portare a cardiomiopatia, profili anormali delle lipoproteine ​e ipertrofia ventricolare sinistra . L’abuso di eritropoietina è legato all’ipertensione e ad un aumentato rischio di eventi tromboembolici

Questi effetti possono essere difficili da separare dai risultati dell’abuso di AAS da soli per ciò ha senso eseguire in tali casi uno screening clinico e forense più rigoroso.

Steroidi anabolizzanti: i rischi nei giovanissimi

Eppure gli effetti indesiderati – lo sanno bene molti sportivi che l’hanno sperimentato sulla propria pelle – sono numerosi e gravissimi. L’entità di uno o più danni a carico dell’organismo dipende dalle modalità con cui viene assunto l’agente anabolizzante, cioè per via orale o tramite iniezione intramuscolare, dal sesso di chi lo utilizza e anche dall’età. Nel maschio in età prepuberale e puberale, ad esempio, si può verificare la precoce saldatura delle cartilagini epifisarie, cioè il tessuto che unisce la parte tondeggiante dell’osso (epifisi) con quella centrale (diafisi). Questo determina un blocco precoce della crescita delle ossa lunghe. Sempre in questa fase c’è l’inibizione della spermatogenesi, ossia il processo attraverso cui avviene la produzione degli spermatozoi. Il ragazzo va quindi incontro a sterilità.

Steroidi anabolizzanti: i rischi nell’uomo adulto

Nel maschio in età adulta, invece, possono insorgere l’oligospermia, cioè una riduzione del numero degli spermatozoi, e l’azoospermia, ossia la completa assenza di spermatozoi. Condizioni, queste, che rappresentano una causa determinante di sterilità maschile. Gli uomini che fanno uso di anabolizzanti, inoltre, possono sviluppare l’atrofia testicolare, caratterizzata da una riduzione delle dimensioni dei testicoli, e l’ipertrofia prostatica, che favoriscono problemi di impotenza. Un altro disturbo fortemente correlato all’assunzione di steroidi è l’insorgenza della ginecomastia, cioè l’ingrossamento del tessuto mammario per cui l’uomo sembra avere il seno. Oltre ai disturbi della sfera sessuale, però, possono insorgere anche alterazioni della funzione epatica, con la possibilità di sviluppare un tumore del fegato. Ma anche un aumento significativo dei lipidi plasmatici, con formazione di placche aterosclerotiche e patologie a livello cardiovascolare. Se il fegato e il cuore sono pesantemente compromessi, si può anche andare incontro al decesso: i casi di cronaca lo testimoniano.

Steroidi anabolizzanti: i rischi nella donna adulta

Tra gli effetti indesiderati nella donna, invece, ci sono la virilizzazione dell’aspetto fisico e la soppressione della funzione ovarica. Quest’ultima comporta problematiche relative alla fertilità. E poi l’atrofia della ghiandola mammaria e, come per gli uomini, un malfunzionamento del fegato.

IN CONCLUSIONE

  • L’uso di steroidi anabolizzanti a lungo termine può compromettere la capacità del cuore di pompare il sangue in tutto il corpo e di rilassarsi tra i battiti.
  • L’uso di steroidi anabolizzanti determina ipertrofia del ventricolo sinistro e relativa diminuzione della frazione di eiezione.
  • L’uso di steroidi anabolizzanti determina aumento delle placche coronariche.
  • L’indurimento delle arterie è associato all’uso a lungo termine di steroidi anabolizzanti.
  • Il cuore può recuperare la capacità di pompaggio dopo l’interruzione dell’uso di steroidi anabolizzanti, ma la capacità di rilassarsi tra i battiti è meno reversibile.
  • L’uso di steroidi anabolizzanti può essere causa di morte improvvisa cardiaca.